Lethe

Last minute project - Private space, Padova
2011

Lethe è una sospensione sia materiale che temporale. Il lavoro è nato perché mi era stato chiesto di pensare ad un progetto da integrare all’interno di uno studio medico senza acqua né corrente. Ho deciso allora di inserire nello spazio questo cono ceramico (che diventava la metà di una clessidra) ed era sospeso in aria ad un’altezza pari a quella del cono stesso. Era un modo sia per ribadire il legame tra la terra e il suo essere perennemente sospesa nello spazio, che per evidenziare l’aspetto relativo del tempo. La differenza di utilizzo dello spazio dato da una forma determinata, come il cono in semi-refrattario sospeso, rispetto al cono che si formava dalla fuoriuscita di sabbia di quarzo, libero da schemi o artifici, determinato dalla gravità e dal tempo del mondo. Lethe allude al concetto di scorrere e nascondere, come un fiume sotterraneo. La sabbia, cadendo, pressa un perno che a sua volta è legato al cintino delle tapparelle tramite un filo in nylon che permette a queste tapparelle di rimanere alzate. Quindi, a mano a mano che la sabbia cade, nasconde sempre più quel punto fondamentale che dando luce allo spazio, permette di mostrare l’opera.

Sabbia quarzosa, argilla, filo, fune, tapparelle, ganci.